Manutenzione correttiva e riparazioni

Nonostante la indispensabile manutenzione preventiva, non si può escludere che l’ascensore presenti dei guasti, che devono essere riparati, sia per ripristinare le condizioni di funzionalità, che quelle di sicurezza (manutenzione correttiva). Gli ascensori Koppel presentano in media meno di 2 guasti all’anno, anche se naturalmente nel caso specifico questa frequenza dipende da condizioni ambientali, di uso, dall’anzianità dell’impianto, e così via.
Alcuni guasti determinano il fermo dell’impianto con persona in cabina, che risulta intrappolata, in questo caso deve intervenire un servizio di emergenza.
A parte questi casi urgenti, la riparazione dell’impianto di solito si svolge in giornata, e il tempo medio di fermo di un impianto Koppel in occasione di un guasto è di circa quattro ore.
Il cliente Koppel può utilizzare l’impianto, considerando anche i brevi fermi dovuti alla manutenzione preventiva, per circa il 99.8% del tempo in un anno.
Normalmente il mercato richiede contratti di manutenzione semplice o ordinaria, che copre solo i costi di manutenzione preventiva, per cui gli interventi su guasto, manodopera e ricambi, vengono pagati a parte.
Esistono anche contratti di manutenzione totale, o soluzioni intermedie, che includono tutti o parte dei costi straordinari di manutenzione correttiva.
Naturalmente un guasto funzionale non è necessariamente assimilabile ad un incidente, che invece è evento molto raro, grazie all’accuratezza dei controlli che vengono effettuati.

Koppel A.W. è organizzata per prestare direttamente dalla sede di Parma il servizio di riparazione fino a circa 100 km di distanza, tramite una squadra di 15 persone, che si alternano anche a turni per effettuare il servizio 24 ore. Tutti questi tecnici dispongono del prescritto “patentino”, cioè hanno a suo tempo superato l’esame in Prefettura che abilita alla professione di ascensorista, e sono dipendenti dell’azienda.

Dal 2004 tutti i tecnici Koppel sul campo dispongono di dispositivi palmari (che attualmente sono normali telefoni di ultima generazione) che consentono loro di accedere ad un sistema “cloud” di informazioni, in tempo reale, sulle riparazioni richieste e in corso, dove, quali tecnici se le sono autoassegnate, coi criteri di ottimizzazione dell’efficienza.

In questo modo il servizio di riparazione, e più recentemente anche di manutenzione preventiva, degli ascensori viene gestito in modo ottimale per l’azienda ma soprattutto per il cliente, con l’abbassamento dei tempi di intervento, e dei costi relativi.

Anche la necessità e disponibilità dei ricambi viene gestita, nonché la necessaria documentazione tecnica, in particolare i “verbali” emessi dagli organismi notificati a seguito delle loro visite biennali di controllo.

Inoltre, e soprattutto, resta nel sistema “cloud” la storia di tutti gli ascensori, in modo che l’azienda è in grado in ogni momento di “mettere in fila” i problemi eventuali dell’impianto, e quando necessario di proporre le soluzioni necessarie.
In un prossimo futuro, si conta di mettere a disposizione dei clienti sul web queste informazioni, come pure le informazioni amministrative, in modo da conoscere in ogni momento le caratteristiche della gestione del loro ascensore.

Il tempo medio di intervento è meno di due ore dal momento della chiamata, mentre si interviene normalmente in meno di un’ora nel caso di servizio di emergenza 24 ore.

Vedi anche modernizzazione.

Ascensori con spazi verticali di sicurezza ridotti

Negli edifici esistenti è possibile installare ascensori idraulici (come questo mostrato nelle immagini) o anche elettrici con spazi di sicurezza verticali ridotti.
Non sempre infatti, purtroppo, è possibile disporre delle misure verticali standard (cioè quelle previste dalle norme EN 81-20) per la fossa e/o per la testata, e cioè la parte estrema superiore del vano corsa.
In questi casi un’altra recente norma armonizzata, la EN 81-21, consente di installare sistemi di sicurezza alternativi per i nostri manutentori che devono operare nel vano per la manutenzione dell’impianto.

Il vantaggio per il cliente è di non dovere realizzare opere murarie che in certi casi sono impossibili, o costosissime, o non ammesse dalle Sovrintendenze, e cioè di scavo eccessivo della fossa, o sfondamento di solette sovrastanti il vano corsa.

La testata può essere pertanto di altezza minore di 3 metri, e la fossa assai minore degli 1.5 m che solitamente vengono richiesti.

Ogni situazione naturalmente va vista a parte, anche perchè in certi casi estremi è necessario attualmente che il proprietario richieda una preliminare autorizzazione a tale operazione ad un organismo a ciò autorizzato o al Ministero dello Sviluppo Economico (DPR 19/3/15)

In ogni caso gli uffici commerciali e tecnici di KOPPEL A.W sono disponibili per esaminare la situazione e dare le indicazioni utili a risolvere il problema.